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Bird's Heads

spunti ritmici dalla musica di Charlie Parker



di Paolo Porta

03/03/24

tempo di lettura 5'




In un'intervista contenuta nello straordinario documento che è “Homage to Charlie Parker”, il tributo reso a Bird dai suoi pari e da alcuni esponenti della generazione successiva, Dizzy Gillespie parla della grandezza e unicità del linguaggio di Parker e in particolare del suo modo di passare da una nota all'altra legando o staccando, usando diverse dinamiche e inflessioni per imprimere alla frase spinta, energia, flusso , intensità ed espressione.

Molti "metodi" propongono diverse soluzioni per assimilare e riprodurre questo tipo di fraseggio. Spesso trovo che si tratti di semplificazioni che portano ad un linguaggio un po' approssimativo. Penso che la maniera migliore consista nell'ascolto, nell'imitazione e nella possibile elaborazione delle frasi che per noi meglio rappresentano ciò a cui vogliamo arrivare. Come ogni lingua credo che anche il bebop si apprenda meglio ad orecchio e che la mediazione della notazione e cioè della trascrizione per opera di altri, non faccia altro che allontanarci dall'oggetto del nostro interesse. Questo approccio di studio è piuttosto comune ma in realtà ci separa dalla nostra piú diretta e profonda percezione "sensitiva", che è in definitiva il nostro strumento più fedele e attendibile.

A questo proposito penso al consiglio che diede B.Powell. Alla domanda su quale fosse il metodo migliore per imparare il bebop, Bud suggerì di imparare ad orecchio e a memoria piú temi possibile.

A mio avviso, l'elemento piú importante del fraseggio, insieme al suono vero e proprio, è il timing e il ritmo. Pensate a Bird ma anche a Sonny, Dexter, a Woody Shaw o a Lennie Tristano e Chick Corea. Per questo, consiste nel punto focale di qualsiasi linguaggio musicale. La stessa frase può suonare barocca o bebop o funk o in qualsiasi altro stile proprio a seconda di come viene concepita ritmicamente.

Decostruire il "sound" ovvero la risultante di suono , timbro, time feel, articolazione, dinamiche , effetti, pronuncia non è sempre semplice  in quanto a tratti un aspetto può prevalere e attrarre  la nostra attenzione  più  di un altro. Solitamente si avverte quello che è la sintesi di tutti questi elementi.

In questo senso la capacità di ascolto selettivo è uno strumento necessario per individuare la componente ritmica di un tema e memorizzarne il tutto o anche solo una parte per noi particolarmente significativa. 

L'elemento ritmico può essere considerato l'architettura, la struttura portante , lo scheletro sul quale si "impianta" la melodia. Un interessante sviluppo di uno studio di questo genere è l'impiego di frammenti ritmici in contesti metrici, melodici  e armonici diversi dall'originale. 


A questo proposito ho selezionato e trascritto il ritmo di una decina di frasi memorabili, nel vero senso della parola, estratte da alcune celebri composizioni di Bird. 






Come ho fatto per gli esempi proposti, prima di tutto si potrebbe estrapolare il contenuto ritmico e in alcuni casi poliritmico come nel caso di Au Privave e Red Cross ( o contrappuntistico nel caso di quella composizione geniale di Bird che è "Ah Leu Cha" ) e poi lo si può applicare a diverse situazioni ritmico-armoniche ideando nuove melodie . Se si confrontano frasi ritmicamente simili ma con contenuto melodico diverso, si potrà osservare come il senso della melodia determini un diverso uso di dinamiche , accenti e pronuncia. Generalmente l'espressione segue alcuni semplici principi musicali come la direzione complessiva della frase, l'ampiezza degli intervalli che la compongono, il profilo della linea e la sua risoluzione armonica. Al di là di ogni semplificazione o riduzione ad un esercizio o “formula” trovo che il fraseggio sia la cosa che insieme al suono e il ritmo può maggiormente personalizzare il proprio stile.

Scegliete anche voi le vostre frasi ritmiche preferite e costruite nuove melodie su di esse. 

Buon divertimento!








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